Fabrizio Barca risponde alle Twit-domande con un video per @pazzixbarca
18 Gennaio 2013

Ieri sera abbiamo ricevuto la visita di un rappresentante del “Fans Club” PazzixBarca che, telecamera alla mano, ha fatto un’intervista al Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca. Non è stata la prima volta che assistevo ad una scena del genere, ma quest’intervista aveva qualcosa di particolare.

Il “gruppo di sostegno” PazzixBarca ha infatti raccolto le domande via Twitter, lanciando ripetuti appelli che non sono caduti nel silenzio e che anzi hanno provocato una certa curiosità e una buona partecipazione. Tutte le domande sono state pubblicate nel blog creato per l’occasione.

L’iniziativa è stata poi proposta all’ufficio stampa del Ministro che ha accettato la scommessa confermando la disponibilità alla registrazione di una video-risposta. Il risultato nel video qui sopra e nel post dedicato. Non lo giudicherei un video promozionale, non è la pubblicità ad un Ministro: il risultato è la conclusione di un interessante esperimento sulle reti sociali, fonte e destinazione di informazione vera, non mediata. Il prodotto finale mette in risalto e premia la nuova dinamica di comunicazione orizzontale offerta dall’utilizzo delle reti sociali.
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Ovviamente tutto ciò è stato possibile grazie alla sensibilità “social” del Ministro Fabrizio Barca che, presente su Twitter dal 24 novembre 2011, invia una media di 2,4 messaggi al giorno, domenica e giorni festivi inclusi. Perché il discorso è sempre lo stesso: la comunicazione online su Twitter deve essere per sua natura bidirezionale, non mediata e personale (non personalizzata). Il rischio, in caso contrario, è di sembrare innaturali, di far trasparire una “linea di comunicazione” programmata, un manuale d’uso che su Twitter non esiste ma che si impara con il tempo, anche sbagliando.

Avere qualcosa da comunicare, volerla comunicare in prima persona, accettare le dure regole di Twitter (rispondere alle domande ed interagire): sono queste le premesse indispensabili per voler essere veramente presenti ed essere percepiti come reali. Altrimenti non succede nulla, ci si può sempre affidare ai cari vecchi comunicati stampa, il mondo capirà.