Il giovane che tutti i grandi vorrebbero
14 Ottobre 2010

Giovani, siamo giovani, siamo quella nuova generazione che deve strigliare la classe politica attuale, imporre il cambiamento, far tremare i poteri forti con le nostre parole e la nostra voglia di fare. Ma come lo stiamo facendo?

Scioperi, manifestazioni, cortei, urla: va tutto molto bene, ma per un’altra generazione (e qui cito Giorgio Gaber). Se veramente si vuole provare a cambiare le cose, mandare in pensione chi crediamo abbia già dato troppo o fatto troppi danni è essenziale passare per l’organizzazione e la cultura. Qualunque sia il canale scelto, sia esso interno ai partiti o esterno agli stessi, si devono evitare due cose: essere considerati dei rincoglioniti e farsi strumentalizzare. E questo dipende interamente da noi.

Il popolo viola, da speranza e colore nello scenario italiano, si sta lentamente sciogliendo tra diatribe interne e influenze partitiche. Esplode proprio come il PdL, tra una linea conservatrice e un’altra che reclama trasparenza e democrazia. Renzo Bossi (eletto nel consiglio regionale della Lombardia) dichiara di non essere mai sceso più a Sud di Roma perchè “Non ne ho avuto occasione“. Poi in fila belle ragazze che non sanno se fare la velina o la parlamentare, giovani bandieramuniti pagati per approfittare del vento e far sventolare loghi. I giovani non sembrano saper uscire da questa posizione: funzionale a, figlio di, pagato da.

Altra cosa, che forse mi farà ricevere molte critiche, è il concetto di cultura e cultura politica. Per fare politica non basta volerla fare, essere determinati e decisi. Bisogna anche avere la giusta dose di cultura e cultura politica.
Non ci prendiamo in giro. Va benissimo essere giovani, va benissimo voler spaccare il mondo, è splendido trovare ancora degli occhi lucidi in giro, ma senza una visione politica e una cultura che l’appoggi qualsiasi giovane viene calpestato o utilizzato, in quanto porta comunque voti, dalla classe politica attuale. Un tempo esistevano delle vere scuole politiche (almeno così mi è stato detto), oggi esiste la scuola di Adro. Il sistema politico attuale si nutre delle escandescenze dei giovani, le fa crescere per inglobarle ed incanalarle in consenso. Siamo giovani perchè ci preferiscono giovani.

Proprio questa mattina, spulciando vecchie email (non mi chiedete perchè), mi sono ritrovato davanti questo testo, fatto girare in occasione delle primarie del PD del 25 ottobre 2009. A scriverlo una candidata, ragazza giovane ed alle prime armi con la politica, come lei stessa ammette. I neretti sono miei e sottolineano gli stereotipi che oramai ci appioppiamo da soli. Questa ragazza è la giovane che i grandi vogliono, se non fosse per la sintassi (pugno in un occhio, da qui l’immagine).

Buona lettura:

I tempi si stringono il 25 ottobre è vicino, quel giorno ci saranno le primarie del pd quel giorno potrai decidere se andrò a difendere i tuoi interessi alla direzione nazionale del partito democratico, gli interessi degli italiani in Spagna.

Mi conosci lotterò per modificare le cose, però posso solo con il tuo aiuto che spero continuerà anche dopo, solo uniti si possono ottenere dei miglioramenti. Non ti faccio promesse ma metterò il mio cuore la mia passione per ottenere dei risultati che solo assieme potremo conquistare.

Sono giovane, sono una donna ed ammetto che sono nuova nel settore politico ma sono una studiosa, una ricercatrice, una giornalista e non posso dimenticare queste parole:
“Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”.
Questo diceva Antonio Gramsci e da qui parto io.

Per votare se non vuoi recarti il 25 ottobre al COMITES MADRID (Sede Cancelleria Consolare in c/.Agustín de Betancourt, 3 Nuovo Ministerio) dalle nove alle 20 puoi votare on-line qui: link

Per votarmi, se vuoi ed io spero di si, devi votare Lista Bersani.

in questo link trovi la lista delle candidature come vedi io sono la quarta se Bersani vince è automatico che io sia eletta: link

Conto su di te! Tu già puoi contare su di me!

Ora magari capirete il senso della foto, del pugno nell’occhio a Bersani. E voi, cosa ne pensate? Siamo giovani perchè ci definiscono tali?