Andrea, per gli amici di twitter @hygbor, ha da poco deciso di santificare l’amore che lo unisce alla sua dolce metà registrando la coppia presso il registro delle unioni civili del comune di Torino. L’amore trionfa, ma non nelle forme che amiamo definire tradizionali. Cosa spinge sempre più coppie a saltare matrimoni civili o religiosi e decidere di “far da sé”? L’ho chiesto ad Andrea, gentilissimo.
* Ciao Andrea e grazie per l’intervista. Prima di tutto ti faccio i miei auguri. Come ti senti?
Prima di tutto, grazie a te! Beh, mi sento un po’ confuso… a me quello ke ho fatto sembra di una banalità sconcertante, e mi ha molto stupito e anche un po’ commosso tutto il clamore che invece ha suscitato tra i miei amici! Mah…
* Tu e la tua dolce metà avete deciso di sancire la vostra unione registrandovi al “Registro dellel Unioni Civili” del Comuni di Torino. Cosa spinge una giovane coppia a fare questo passo, preferendolo al banale matrimonio?
A dire il vero, a noi non sarebbe proprio dispiaciuto il “banale matrimonio”! Ma secondo Papi e zio Joseph non siamo pronti, la società non ci vedrebbe di buon occhio, correre così velocemente darebbe scandalo… Insomma, ci siamo dovuti un po’ adeguare… Per il futuro, chissà!
* Che diritti vi da questa nuova vostra condizione giuridica? Influenza solo la “sfera locale?”
Sì, al momento ha valore solo per la città di Torino, e ci dà equipara nei diritti a ciò che ogni coppia sposata ha: per esempio, possiamo accedere alle liste per l’assegnazione degli alloggi comunali; in tutto quello che riguarda sanità (quindi anche sostegno in caso di ricovero ospedaliero, per esempio) e servizi sociali in genere è come se fossimo una coppia coniugata!
* Infatti, come se foste una coppia coniugata. Dal vostro certificato vedo che venite definiti “Famiglia Anagrafica”, quindi una famiglia a tutti gli effetti nella giurisdizione del Comune di Torino. Non ti sembra un poco riduttivo come ambito? Suvvia, sposatevi! Così molti diritti “di famiglia” vi spetteranno solo in casi eccezionali…
Invece sta proprio per avvenire, ed è uno dei motivi che ci ha spinti a prendere questa decisione: io devo subire un intervento cardiaco tra meno di uno mese, e non volevo che la persona con cui condivido la vita da 5 anni non avesse nessuna voce in capitolo… Non credo che questa nostra scelta danneggi qualcuno, non togliamo mica qualche diritti ad altri… Ho sempre pensato che il discorso dei diritti debba essere inclusivo e non esclusivo, ma forse sono un po’ troppo all’antica: sai, vengo da una educazione fortemente cattolica, come molti qui in Italia, e sono ancora abituato a pensare che l’amore e il rispetto debbano essere universali, aperti a tutti… Insomma, un po’ idealista! Lo sai che sono stato un frate cappuccino per 10 anni, prima di cambiare strada ed intraprendere una nuova avventura nella vita? Probabilmente questo mi ha un po’ segnato nel modo di pensare… E comunque, come dicevo prima, mi sarebbe piaciuto sposarmi (magari senza spendere troppi soldoni… che comunque non avrei…), ma come dicevo sembra non sia ancora il caso di farlo… aspetteremo!
* Pensi che arriverete ad avere dei figli? Ovvero, oramai avere un figlio non è più visto come un investimento ma come un peso per le giovani coppie. Pensi arriverà per voi il momento?
Mah, non lo so proprio… Questo documento tutela anche gli eventuali figli che potremmo avere in un futuro, sempre che nel frattempo non ci sposiamo (ma credo che prima che questo avvenga passerà ancora mooooolto tempo…). Certo, avere un figlio in questo periodo è una scelta impegnativa, e non vorrei mai che un domani lui o lei pagassero le nostre scelte e venisse additato come quello/a “della coppia irregolare o strana”… Anche in questo caso, Papi e zio Joseph non vogliono che avvenga nulla fuori dalla “normalità” della famiglia tradizionale, quindi mi sa che per il momento non potremo fare proprio nulla; per il futuro… Vedremo!
* Grazie Andrea per questa breve intervista, non mi resta che augurare a te e a Massimo un futuro felice!
Ehi, che dici?? Non avevamo concordato di non far capire che la mia è stata un’unione civile omosessuale? Mi sono sforzato tanto per non lasciarlo intravedere! Ma va bene uguale, l’obiettivo l’abbiamo raggiunto: siamo riusciti a far leggere sino alla fine un post che bigotti, conservatori e reazionari non avrebbero mai letto.
Allegati:
- La Delibera per le Unioni Civili del Comune di Torino del 28 giugno 2010, pdf
- Informazioni utili sul registro delle Unioni Civili del Comune di Torino, pdf
- Il nuovo regolamento per il riconoscimento delle Unioni Civili, approvato per deliberazione del Consiglio Comunale del Comune di Torino in data 28 giugno 2010, link
- La foto (CC) proviene dal Flick di -Camilla
Diffusione: il post è stato ripreso da
- Portale nazionale dell’Associazione Arcigay
- Portale nazionale de “Informare per resistere“